Molto spesso, gli ambulatori pediatrici ricevono genitori preoccupati per aver trovato dei vermi nelle feci dei propri bimbi; in realtà, nella maggior parte dei casi, questo evento non deve destare una seria preoccupazione.

Si può trattare, infatti, di vermi ossiuri derivanti dall’ossiuriasi, un’infezione che colpisce soprattutto i bambini in età prescolare e scolare.

Vermi ossiuri: come si prendono e quali sono le cause

Come abbiamo accennato, gli ossiuri sono vermi parassiti che possono infestare l’intestino e, essendo altamente contagiosi, si diffondono soprattutto tra i bambini, anche se possono colpire persone di qualsiasi età.

Tali parassiti sono facilmente visibili in quanto possono raggiungere una lunghezza massima di 1 cm. Gli ossiuri femmina depongono le loro uova intorno all’ano, con conseguente sensazione di prurito intenso.

Il modo più comune di trasmissione è il contatto diretto con un altro soggetto infetto o con oggetti contaminati.
Le uova degli ossiuri, infatti, possono depositarsi sotto le unghie delle mani o su superfici come giocattoli, lenzuola o asciugamani e, quando un bimbo tocca un oggetto contaminato, permette alle uova di trasferirsi sulle sue mani.

Il contagio, quindi, avviene soprattutto tra i più piccoli in quanto essi tendono a non curarsi della propria igiene e portano spesso le mani alla bocca, favorendo il propagarsi dell’infezione.

Le uova, essendo molto piccole, possono anche disperdersi nell’aria e venire ingerite con la respirazione.
Una volta entrate nell’organismo, queste si schiudono nell’intestino tenue, procedendo poi verso l’intestino crasso, dove vi restano attaccati.

Dopo circa due o tre settimane dal contagio, i parassiti cominciano a propagarsi nell’area del retto e le femmine fuoriescono dall’ano per depositare centinaia o addirittura migliaia di uova.

Ciò che ne consegue è una forte sensazione di prurito!

Dunque , è facile capire che i bimbi, grattandosi, favoriscono lo spostamento delle uova verso le dita, contribuendo a infestare altri soggetti o superfici.

Quali sono i sintomi

Una volta che il bimbo è stato contagiato dai vermi ossiuri, passeranno circa due mesi prima che si concretizzino i primi sintomi.

Uno dei più comuni è quello del prurito nella zona dell’ano, che diventa più forte la notte e il mattino presto, ovvero quei momenti della giornata in cui le femmine depositano un grandissimo quantitativo di uova.

Alcuni soggetti, invece, risultano totalmente asintomatici, scoprendo il contagio solo dalla presenza di piccoli fili bianchiche si muovono, individuabili sia nelle feci che negli indumenti intimi.

In alcuni e rari casi, i bambini possono sviluppare fenomeni di “bruxismo“, ovvero sono portati a digrignare i denti, specialmente di notte, e tale condizione sparisce solo con la cura dell’infestazione.

Ossiuri nei bambini: cura e prevenzione

Per trattare un’infezione da ossiuri è consigliabile consultare un medico che, solitamente, andrà a prescrivere un farmaco antielmintico, come il mebendazolo o l’albendazolo, che uccide i vermi nel tratto intestinale.

Il trattamento viene spesso esteso a tutti i membri della famiglia per evitare la reinfestazione.

É possibile che la sensazione di prurito, nonostante la cura, persista anche nei giorni successivi; in tal caso si può richiedere al medico la prescrizione di una crema specifica per trovare sollievo.

Va sottolineato, però, che una corretta prevenzione può aiutare molto a non rimanere vittime di queste spiacevoli e fastidiose infezioni! Pertanto, è opportuno per gli adulti seguire basilari misure preventive da raccomandare anche ai propri bimbi, tra cui:

– Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo aver utilizzato il bagno, prima dei pasti e dopo essere tornati da scuola o da qualsiasi altro posto.

– Tagliare le unghie con costanza, mantenendole corte e ben pulite, riducendo la possibilità che le uova degli ossiuri si accumulino sotto di esse.

– Pulire con regolarità la biancheria da letto e da bagno, preferendo lavaggi ad alte temperature per uccidere eventuali uova di ossiuri.

– Insegnare ai bambini la corretta abitudine di non portarsi le mani in bocca e di non condividere utensili o bevande con i propri amichetti.

– Pulire e disinfettare regolarmente le superfici della casa, soprattutto quando vi è già un caso di infezione esistente.