Nella vita di una donna, il periodo della gravidanza è latore di straordinarie gioie, ma anche di rischi per il fisico. Per questa ragione è necessario monitorare costantemente lo stato di salute della donna e del bambino che porta in grembo, eseguendo periodicamente visite ed esami di routine.

Ovviamente di questi esami fanno parte anche le analisi del sangue, volte a individuare eventuali anomalie relative ai valori. Per esempio, i dati sulle transaminasi possono essere utili a rilevare eventuali patologie di natura epatica, che riguardano quindi il fegato.

Proprio su cause, rischi e rimedi connessi a questa problematica ci soffermeremo in questo articolo.

Le transaminasi sono enzimi legati all’attività del fegato, la più grande ghiandola del corpo umano. A generare l’anomalia nei loro valori può essere la presenza di una malattia come l’epatite: si tratta di una patologia di tipo infettivo che riguarda il fegato.

Essa può avere origine virale oppure essere provocata da un eccessivo consumo di alcol. Anche alcuni farmaci, magari assunti per trattare altre patologie, possono avere pesanti effetti collaterali sul fegato.

Un’ultima ipotesi prevede che i valori anomali delle transaminasi siano generati dalla presenza di patologie autoimmuni che riguardano il fegato, spesso di natura ereditaria: una di quelle più
note è il cosiddetto morbo di Wilson.

Transaminasi alte: cosa si rischia?

boccetta di analisi del sangue su referto medico

Le transaminasi alte, che possono essere provocate anche da danni congeniti al fegato. Per esempio,  da una cisti epatica o essere frutto delle complicazioni di una gravidanza multipla, possono porre a serio rischio la saluta della donna in gravidanza.

Esse possono essere viste come sintomo di un parto prematuro o della nascita di bambini sottopeso. L’ipertensione generata dalle transaminasi alte e dalle patologie del fegato, inoltre, può portare al pericolo della gestosi. Si tratta di una malattia estremamente pericolosa per le donne gravide poiché può determinare serie complicanze per la gestazione e, nei casi più gravi, mettere in pericolo sia la vita della madre che quella del feto.

Transaminasi alte: come curarsi?

Per trattare le transaminasi alte in gravidanza è fondamentale affidarsi all’aiuto di un medico esperto, che non agisca procedendo tastoni. È importante, anzi, che riesca a risalire con precisione alle cause del problema, individuandole e cercando un adeguato rimedio.

L’ipotesi più frequente è quella che vede una compromissione dell’attività del fegato generata dall’abuso di alcol o dall’eccessiva assunzione di farmaci che inibiscono o danneggiano l’attività regolare di questa ghiandola. In questi casi, già procedere eliminando la causa del problema può costituire un primo, fondamentale passo per la sua soluzione.

In questo caso, dunque, la soluzione sarà eliminare l’assunzione di alcolici o ridurre il trattamento farmacologico che causa gli effetti indesiderati. Qualora invece il problema delle transaminasi alte sia generato da una patologia autoimmune, congenita o da cause interne, una cura con i farmaci potrebbe rappresentare la soluzione ideale.

In ogni caso, la scelta più sbagliata da compiere sarebbe quella di ignorare il problema o di non procedere in alcun modo, confidando sulle proprie forze. In gravidanza, infatti, il corpo femminile è particolarmente soggetto al rischio di patologie e infezioni, e l’epatite è una malattia con la quale non è possibile non prendere serie contromisure.

A ciò si aggiunga che sono in gioco sia la vita della madre che quella del bambino. Un valore non corretto delle transaminasi, pertanto, deve sempre costituire un serio campanello d’allarme, al quale porre rimedio! È necessario, dunque, intensificare analisi e controlli e procedendo alla realizzazione del corretto percorso terapeutico.