Un attacco di panico compare improvvisamente, senza un motivo evidente e lascia il terrore di possibili recidive. Può manifestarsi anche sotto forma di sintomi fisici come debolezza, vertigini, difficoltà respiratorie, sudorazione e molto altro ancora.
Questo tipo di condizione può provocare molta paura nel paziente che è spesso portato a pensare addirittura di essere prossimo alla morte o comunque in grave pericolo.
Elemento fondamentale per formulare una diagnosi è la durata dell’episodio, che deve essere limitato a pochi minuti. Il disturbo è più comune nelle donne e compare quando un soggetto è sottoposto a forte stress e tale condizione si ripercuote sulla qualità di vita.
Vediamo, quindi, quali sono i sintomi per riconoscerlo, le cause e i possibili rimedi.
Cosa tratteremo
I sintomi degli attacchi e crisi di panico
Una persona che soffre di attacchi di panico come primo sintomo sente un’ansia terribile che sembra schiacciarlo. La sensazione è quella di mancanza di aria, nonostante si provi a respirare in modo profondo. Il cuore batte forte e si prova la sensazione di essere vicini alla morte.
Altri sintomi che si collegano a questi sono la sudorazione e le vertigini, con la sensazione di perdere il controllo. Dopo questi attimi che sembrano durare in eterno, la paura e i pensieri negativi passano e il respiro torna alla normalità. Questa condizione porta il paziente a sentirsi scoraggiata e in colpa per non poter gestire al meglio la quotidianità.
Considerando che alcuni sintomi possono far pensare a condizioni pericolose per la vita, è fondamentale intervenire tramite un controllo e una diagnosi che porti a un trattamento accurato.
Quali sono le principali cause di questo disturbo?
In alcuni casi l’attacco di panico sembra seguire un andamento famigliare, anche se non sono certi i motivi per cui alcuni membri della famiglia ne siano colpiti e altri invece no.
Secondo le ricerche scientifiche effettuate, alcune aree del cervello e vari processi biologici hanno un ruolo fondamentale per paura e ansia. Sembra, quindi, che il paziente che soffre di crisi di panico interpreti in modo errato sensazioni del corpo e reagisca tramite meccanismi primitivi detti “fight or flight“, ovvero combatti o scappa.
I continui miglioramenti sulle conoscenze che abbiamo su come il cervello e il corpo funzionino nei pazienti con crisi di panico possono aiutare a trovare trattamenti adatti.
In campo scientifico, poi, si sta indagando anche sul ruolo che possono avere lo stress e i fattori ambientali. Altri fattori di rischio sono: la famigliarità, lo stress, passati abusi sessuali o fisici, eventi particolarmente traumatici.
Una persona sottoposta a forte stress per lungo tempo rischia maggiormente di imbattersi in un attacco di panico. Il rischio maggiore inizia dopo circa sei o otto mesi di tensione, ma le tempistiche variano in base a fattori soggettivi ed esterni.
I principali rimedi contro gli attacchi di panico
Il trattamento per combattere gli attacchi e le crisi di panico sono molto efficaci. Il loro obiettivo è quello di estirpare tutti i sintomi che sono connessi agli episodi. Il primo step consiste nell’esporre ogni sintomo al proprio medico. Quest’ultimo dovrà esaminare il paziente ed effettuerà l’anamnesi, così da avere la certezza che gli attacchi non siano causati da problemi fisici.
Successivamente, il paziente potrà essere indirizzato verso uno specialista della salute mentale, ovvero uno psicologo o psichiatra. Infatti, questi disturbi vanno approcciati attraverso psicoterapia o farmaci, ma anche una combinazione delle due soluzioni.
Grazie alla psicoterapia è possibile capire le cause che generano gli attacchi, così da capire come affrontarli. Questo approccio, conosciuto come psicoterapia cognitiva comportamentale, è efficace come primo trattamento contro le crisi e gli attacchi di panico.
Il paziente, quindi, imparerà modi alternativi di pensiero e comportamento, reagendo alle sensazioni che vengono associate all’attacco. In questo modo il disturbo andrà scomparendo.