Il disagio giovanile è un malessere che tutte le persone affrontano nel momento della transizione dall’infanzia all’età adulta.

Le responsabilità aumentano, le angosce si fanno reali, i cambiamenti si fanno notare sempre di più e tutta la vita è nelle proprie mani e cambia in base alle decisioni prese. Si sbaglia, si commettono errori di cui ci si pente finché non si trova la strada giusta.

In una società come quella attuale, in cui ogni cosa è questione di apparenza e superficialità, il disagio giovanile è ancora più intenso e provoca un’intensa sofferenza e confusione nella mente di ogni singolo adolescente.

Per questo motivo oggi parleremo del disagio giovanile e di come affrontarlo al meglio.

Le tipologie di disagio giovanili: come si manifesta

Il disagio giovanile è una problematica che si sviluppa in maniera diversa e soggettiva negli adolescenti. Infatti, essa assume forme differenti, quali:

  • disturbi dell’alimentazione. Si tratta di uno dei primi chiari segnali di disagio giovanile che si manifesta con anoressia e bulimia. Si tratta di un disturbo che non va in alcun modo sottovalutato ed è necessario ricorrere immediatamente ad una terapia.
  • L’autolesionismo. Con delle azioni di autolesionismo si comprende quanto forte sia il disagio e la sofferenza del ragazzo e quanto la sua depressione lo stia portando ad odiare il suo corpo. Per cui, anche in questo caso, bisogna intervenire con estrema tempestività.
  • L’uso di droghe. Nell’età adolescenziale il disagio si manifesta anche attraverso l’uso di sostanze stupefacenti.
  • La depressione. Si tratta di uno dei disturbi psichici più comuni durante questa fase, insieme all’ansia.
  • Il bullismo. Questo modo per sfogare le emozioni nasce soprattutto con il disagio giovanile. Proprio per questo si manifesta specialmente nell’adolescenza.

Perché si sviluppa il disagio giovanile

Il disagio giovanile è una fase che la maggior parte degli adolescenti (otto su dieci) passa. Per molti altri può sfociare in una serie di comportamenti tossici per sé e per le persone che si hanno attorno.

In un’era in cui si vive esclusivamente di apparenza, il motivo potrebbe proprio essere la paura di far emergere la propria personalità, il timore di essere giudicati per essere semplicemente sé stessi e l’ansia di non sentirsi accettati. Oltre a questo, però, bisogna ammettere che una parte di colpa è da attribuire anche ai genitori, alla loro assenza e alla loro mancanza di affetto o di autorità.

Da non sottovalutare, poi, il fatto che si viva in un’era digitale dove i veri amici sono i social media, il che influisce moltissimo sulla vita personale e sociale. Ci si sentirà sempre a disagio nell’interfacciarsi con persone rispetto a schermi.

Come combattere il disagio giovanile

L’ascolto è senza alcun dubbio l’arma più potente che possa mai esistere. I genitori, in particolar modo, dovrebbero andare incontro alle esigenze del figlio, mostrandosi disponibili e pronti per parlare e a capire le loro problematiche.

Il dialogo è una soluzione migliore per aiutare il proprio figlio ad affrontare questa fase così delicata. Inoltre, la presenza delle figure genitoriali è per il figlio una cosa importantissima. Mostrandosi sempre presenti nel momento del bisogno e non trascurando il figlio, il miglioramento della sua condizione mentale sarà assicurato. È necessario, dunque, venirsi incontro da entrambe le parti, instaurando una comunicazione chiara e un rapporto solido di fiducia e di supporto.

Ad ogni modo, è bene iniziare anche una terapia da uno psicologo, che può fornirgli un reale aiuto esperto su come esprimere i propri sentimenti senza negarli e su come affrontare al meglio questa situazione. Il connubio tra questi due sostegni, sarà di grande aiuto per l’adolescente in cerca di sé stesso e di chiarimenti sulla sua vita.