Almeno una volta nella vita ci sarà capitato di affermare di non avere voglia di fare niente. È una condizione che, normalmente, non desta preoccupazioni e che può presentarsi in più contesti, ovvero a casa, a lavoro o con parenti e amici.
Tuttavia, per quanto possa sembrare uno stato d’animo piuttosto comune, vi sono delle situazioni in cui non andrebbe sottovalutato. Per esempio, quando la voglia di non far nulla è accompagnata da emozioni e pensieri ben specifici.
Cosa tratteremo
Non ho voglia di far niente: cosa vuol significare?
Una delle interpretazioni più comuni di “Non ho voglia di fare niente” è la mancanza di motivazione.
Questo può derivare da una serie di fattori, come lo stress, l’ansia, la depressione o il senso di sfiducia.
Quando ci sentiamo privi di motivazione, può sembrare che tutte le attività siano noiose o siano percepiti come compiti ardui.
Inoltre, la mancanza di obiettivi chiari o la sensazione di stanchezza cronica possono contribuire a questo stato d’animo.
Non avere voglia di fare niente e depressione: sono correlati?
Se lo stato d’animo che ci porta a essere passivi e avere il desiderio di non far nulla diventa cronico, è possibile che la depressione sia in qualche modo correlata.
Ovviamente, una diagnosi di depressione deve basarsi su dei segnali ben specifici e quindi bisogna essere molto cauti nell’arrivare già a tale supposizione. Ricordiamo sempre che la depressione deve necessariamente essere confermata da un professionista.
La depressione, difatti, è un disturbo mentale complesso che coinvolge una serie di sintomi emotivi, cognitivi e fisici. La mancanza di motivazione o la sensazione di non voler fare niente sono solo alcuni dei sintomi che possono essere associati a questo stato.
Una persona depressa entra in una sorta di circolo vizioso in cui le sensazioni e il modo di comportarsi si rafforzano l’un l’altro.
Ad esempio, chi soffre di stanchezza potrebbe pensare di avere bisogno di restare a letto per un pomeriggio intero e recuperare le forze. Allo stesso tempo, però, c’è il rischio di sentirsi in colpa e auto convincersi di non essere forti abbastanza per affrontare una situazione o una condizione fisica.
Poi, il giorno dopo, l’umore altalenante si ripresenta e tutto il circolo vizioso si ripete nuovamente.
A conferma di ciò, lo studioso A. Beck ha individuato la “triade cognitiva” tipica di uno stato depressivo: una percezione sfavorevole di se stessi, dell’ambiente circostante e delle prospettive future.
Quali sono le circostanze che fanno perdere la voglia di fare tutto?
Finora abbiamo associato la sensazione di non voler far niente con uno stato depressivo, dando per scontato che, spesso, tali condizioni sono da imputare a una salute mentale problematica.
Vi sono, però, altre ragioni che portano un individuo a realizzare di non voler far nulla.
Ciò accade, ad esempio, se si vive un periodo di forte stress o, per assurdo, se la propria vita procede serenamente, senza ostacoli.
In questi casi le aspettative diventano sempre più alte e si rischia di essere confusi circa il proprio percorso professionale o sociale.
C’è poi chi affronta determinate situazioni con passività, arrivando a credere di essere una persona pigra. In questo modo, non si fa altro che mettersi addosso un’etichetta e pensare che la mancanza di motivazione è soltanto una forma naturale del proprio carattere.
Non ho voglia di fare niente: apatia o paura del fallimento?
La sensazione di non voler fare niente può essere attribuita sia all’apatia che alla paura del fallimento e spesso questi due elementi possono interagire o sovrapporsi.
L’apatia è uno stato emotivo in cui si sperimenta una mancanza di interesse o motivazione per le attività quotidiane o persino per le cose che un tempo ci piacevano. Può derivare da vari fattori, tra cui lo stress cronico, la stanchezza, la noia o la sensazione di vuoto interiore.
La paura del fallimento, invece, nasce dalla preoccupazione di non essere all’altezza delle aspettative, di commettere errori o di non riuscire nei propri obiettivi.
Quando si teme di fallire, si può essere riluttanti a intraprendere azioni o a perseguire obiettivi perché si pensa che non si otterranno risultati positivi.
In questo caso, la mancanza di voglia di fare niente è legata alla paura di non avere successo.
Spesso, come abbiamo accennato in precedenza, questi due elementi possono interagire in un circolo vizioso: la paura del fallimento può portare a una mancanza di motivazione, il che a sua volta può alimentare l’apatia.
È importante riconoscere e comprendere le cause sottostanti della mancanza di motivazione, che possono essere diverse per ciascun individuo.
In alcuni casi, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo o uno psicoterapeuta per esplorare questi sentimenti in modo più approfondito e sviluppare strategie per affrontarli in modo efficace.