Quando un neonato inizia a fare i capricci o non riesce a riposare serenamente, utilizzare la camomilla rappresenta una delle scelte che possono essere adottate.
Scopriamo però quando dare questa bevanda al piccino e soprattutto le dosi che devono essere tenute sotto controllo.
Cosa tratteremo
Da quando è possibile iniziare a dare la camomilla al piccino
Come prima cosa occorre sapere quando è possibile iniziare a dare la camomilla al proprio piccino.
In questo caso è importante considerare come questa bevanda può essere data al neonato nel momento in cui questo compie il sesto mese di vita, in quanto inizia effettivamente a sviluppare la capacità di digerire gli elementi che contraddistinguono alcune delle pietanze e bevande diverse dal latte materno.
Pertanto quando si introducono altri alimenti e si ha la certezza che il piccino riesca a digerirli è possibile iniziare a usare anche la camomilla.
La dose ideale di camomilla da dare al piccino
La dose ideale di camomilla deve essere di 15 ml.
Questo poiché, secondo recenti studi, una quantità superiore, specialmente all’inizio, potrebbe creare qualche piccolo disagio e dolore al piccino durante la fase di digestione della bevanda.
Pertanto 15 ml tende a essere un valore massimo che potrebbe essere anche inferiore.
Occorre, in ogni caso, quindi consultare il pediatra che, in base alle precedenti visite svolte al piccino, saprà stabilire quale sia la quantità ideale per evitare di creare scompensi.
Oltre a questo genere di aspetto è importante sapere che la camomilla potrà essere data al bambino tre volte al giorno, sempre rispettando le diverse dosi che vengono consigliate dal pediatra.
Ecco quindi che assume la massima importanza richiedere un consulto prima di procedere autonomamente e compiere, quindi, degli errori.
Che camomilla deve essere utilizzata
Per quanto riguarda l’utilizzo della camomilla, è importante considerare il fatto che questa deve essere accuratamente selezionata.
Questo per il semplice fatto che troppo spesso si compie un errore da non sottovalutare, ovvero l’utilizzo di preparati eccessivamente zuccherati.
Tale tipologia di bibita, infatti, potrebbe causare dei piccoli danni al fegato del piccino e allo stesso tempo potrebbe comportare anche la possibilità che il piccino possa soffrire di diabete.
Secondo recenti studi, inoltre, se il piccino viene abituato da subito al sapore dolce, in questo caso della camomilla zuccherata, le sue abitudini alimentari potrebbero essere condizionate.
Questo per il semplice fatto che il bambino, si è abituato a quel sapore e quindi lo cercherà anche in altri alimenti e bibite.
Ecco quindi perché optare per la preparazione della camomilla senza zucchero nella sua versione classica.
Come si prepara la camomilla per neonati
Per quanto riguarda la preparazione di questa camomilla, questa operazione dipende dal tipo di prodotto che viene utilizzato.
È consigliato scegliere la soluzione per piccini, ovvero quella che può essere acquistata in farmacia. Si evita in questo modo di causare problematiche al neonato.
Occorre prendere in considerazione il fatto che, in questo caso, basta mettere a scaldare l’acqua calda e procedere in maniera tradizionale, ovvero preparando la camomilla come per gli adulti.
Ovviamente il prodotto deve essere dato al piccino quando la bevanda è tiepida.
Se invece si sfruttano le foglie per la preparazione della camomilla, occorre necessariamente mettere a scaldare l’acqua e successivamente, quando questa è tiepida, immergere le foglie per diversi minuti, circa cinque.
Al termine di tale procedura è importante filtrare il composto affinché non vi siano dei residui solidi che possono alterare la digestione della bevanda.
In questo modo è quindi possibile avere l’occasione di dare al piccino una bibita alternativa al latte che gli permette di rilassarsi.
Se la camomilla poi non è di gradimento al piccino, è possibile preparargli una tisana al finocchio, che ha gli stessi benefici della camomilla.