Con il passare del tempo capita di notare sul proprio viso segni e piccole rughe. Le prime a comparire sono infatti le cosiddette rughe d’espressione ossia i solchi causati dalla mimica facciale. Tra questi vi sono le rughe glabellari ossia quelle che si formano verticalmente tra le sopracciglia, partendo dall’estremità superiore del naso.
Ciò che distingue tale tipologia è la comparsa precoce. In alcuni soggetti, le rughe glabellari possono essere visibili già a partire dai 25 anni. Pertanto, oltre all’impiego di cosmetici, molti decidono di rivolgersi a un chirurgo estetico. Ecco quindi quali sono i trattamenti più indicati.
Cosa tratteremo
Rughe glabellari: cosa sono?
Come accennato, le rughe glabellari sono solchi d’espressioni che compaiono a causa del movimento dei muscoli facciali atti all’espressione di emozioni e stati d’animo. Più in particolare queste prendono il nome dalla zona tra le sopracciglia al di sopra del naso, ossia quella in cui appaiono.
Tali rughe sono molto diffuse e spesso vengono chiamate con l’appellativo di rughe del leone o rughe del pensatore poiché conferiscono al volto un aspetto cupo e stanco. Le prime a comparire sono senza dubbio quelle nell’area tra l’attaccatura dei capelli e le sopracciglia. Generalmente si distribuiscono in verticale coprendo interamente la fronte e possono essere visibili già dall’età di 20 o 25 anni.
La loro formazione è strettamente connessa alle attività relative alla mimica facciale. Capita quotidianamente di muovere la fronte o aggrottare le sopracciglia e proprio questi semplici movimenti ne favoriscono la comparsa.
Tuttavia bisogna considerare che possono essere sensibilmente diverse, ma anche più o meno marcate in base a diversi fattori. Tra quelli principali è possibile annoverare:
• beauty routine: le persone che non rimuovono il make-up prima di andare a dormire, che non effettuano correttamente la detersione o non idratano a sufficienza la pelle possono presentare solchi più profondi;
• fattori esterni: i raggi UV, la prolungata esposizione al sole, lo smog e l’inquinamento sono fattori che stimolano la comparsa degli inestetismi della pelle;
• tabagismo e abuso di alcool: i fumatori, così come gli alcolisti, presentano spesso rughe glabellari. Questo dipende dal fatto che le sostanze contenute nelle bevande alcoliche e nelle sigarette danneggiano la struttura cellulare rendendo la cute meno elastica;
• radicali liberi: sono i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Infatti, essi non ne permettono il rinnovamento, rendendo la pelle spenta e poco tonica. La loro presenza dipende spesso dall’età, dall’alimentazione e dallo stile di vita. Pertanto, seguire un regime alimentare corretto e prendersi cura del proprio corpo ne contrasterà l’azione;
• età: quando si avanza con gli anni l’organismo tende a produrre una quantità piuttosto esigua di collagene ed elastina. Queste sono sostanze necessarie affinché la pelle rimanga sempre tonica e compatta.
Differenze tra filler e botulino
Quando si parla di filler si fa riferimento a particolari iniezioni di prodotto, sia esso gelatinoso o liquido, che ha lo scopo di rimpolpare il tessuto cutaneo che appare svuotato. Nella maggior parte dei casi viene impiegato l’acido ialuronico, ovvero un naturale idratante.
In base alla sua consistenza, solida o più fluida, può essere iniettato sulle labbra, nei segni di espressione, sulle guance, per tonificare i glutei o il seno.
Il botulino, anche noto come botox, è un ingrediente ricavato da un batterio pericoloso per la salute. Una volta purificato in un laboratorio si può utilizzare per paralizzare i muscoli. Questo serve a evitare che si contraggano e, di conseguenza, che la pelle appaia increspata.
Filler o botulino: quale scegliere?
Quando la cute del viso appare poco tonica e svuotata dall’interno il filler è sicuramente la scelta più adatta. Viene iniettato specialmente nelle guance per riempire i tessuti rilassati, sulle labbra per rimpolparle e nella zona del contorno occhi per alleviare le cosiddette zampe di gallina.
Il botulino, invece, viene utilizzato specialmente per le rughe di espressione, ovvero quelle che dipendono dal movimento del viso. Dunque, le aree principali sono quelle naso-labiale, le sopracciglia e il collo.
Occorre tenere in considerazione che il botox ha un effetto piuttosto visibile ma poco duraturo, stimato in circa 3 mesi, mentre il filler viene assorbito meno velocemente, impiegando circa 5 o 6 mesi. Pertanto nel primo caso bisognerà sottoporsi con maggior frequenza al trattamento.